Troppo è il dolore che attraversa la nostra Città.
Chiediamo per questo alle Autorità sanitarie preposte di mettere in atto prima possibile ulteriori azioni per interrompere la diffusione dell’epidemia di COVID-19, predisponendo un piano che rientri negli interventi urgenti di sanità pubblica, attraverso l’esecuzione di tamponi a platee mirate di soggetti più esposti al rischio di essere portatori (sintomatici e in sorveglianza) e diffusori del virus.
Si tratta di trovare ed isolare i cosiddetti “trasmissori” inconsapevoli e di mettere in immediata tutela e sicurezza i luoghi di vita e di lavoro, a partire dalle strutture sanitarie.
Queste sono le linee d’azione che auspichiamo :
- Potenziare l’attività di sorveglianza e monitoraggio domiciliare, mediante anche il ricorso alla telemedicina, attraverso la rete dei medici di base adeguatamente sostenuta di tutte le persone con sintomi influenzali al fine di contenere la diffusione del contagio, migliorare le cure e limitare l’ospedalizzazione dando rapida attuazione alle indicazione contenute a tal fine nella recente delibera approvata dalla giunta regionale;
- predisporre per tutti i contatti misure di quarantena e isolamento fiduciari anche individuando strutture extra-domiciliari in ambito cittadino (es alberghi), potenziando la sorveglianza (anche per i familiari conviventi) già in essere e l’assistenza sanitaria, anche da remoto, alle persone e alle famiglie in condizione di necessità;
Consiglio Comunale
- effettuare uno screening su tutti i dipendenti del servizio sanitario, pubblico e privato, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, gli operatori delle Rsa e delle Rsd, al fine di potenziare la sicurezza degli stessi e degli assistiti;
- Garantire, per il tramite dei datori di lavoro, il monitoraggio dei lavoratori dei servizi essenziali applicando quanto previsto dai protocolli operativi in caso di presenza di
- Garantire la fornitura regolare, anche attraverso l’intervento della Protezione Civile, dei DPI e delle strumentazioni tecnologiche a bassa soglia agli operatori delle strutture sanitarie, socio sanitarie e assistenziali nonché alla polizia penitenziaria. Monitorare e stimolare i datori di lavoro delle attività essenziali ai sensi del DPCM del 11 marzo 2020 affinché provvedano, ai sensi dell’accordo sottoscritto tra Governo e parti sociali, alla fornitura di DPI ai propri
- Proseguire con l’attuazione del modello gestionale dell’Ospedale diffuso che ha consentito, nella nostra provincia, la riorganizzazione rapida di centinaia di posti letto della rete ospedaliera pubblica per la cura della COVID, sfruttando nel miglior modo l’ampia disponibilità di posti letto esistente nel bresciano pari a 4,45/1000 abitanti (Milano-Lodi 4,27, Bergamo 3,69, Cremona – Mantova 3,82 – dati Quotidiano sanità 2017); avviare l’iter per la realizzazione di una struttura ospedaliera Covid dotata di personale medico ed infermieristico autonomo (per non sottrarlo alle realtà ospedaliere) per decongestionare gli Spedali Civili e, dato che sappiamo l’emergenza non sarà breve, per consentire all’ospedale stesso di tornare a poter offrire i servizi di eccellenza di cura che da sempre
- Proseguire il rafforzamento del sistema ospedaliero bresciano con nuovi medici ed infermieri attingendo anche all’elenco della protezione nazionale ed al
E’ una richiesta, la nostra, che si sprigiona da questa ferita aperta, che fa molto male, che bisogna avere il coraggio di guardare e di curare, seguendo le indicazioni che salgono dai territori colpiti e che possono diventare un modello di gestione dell’emergenza in cui siamo tutti coinvolti .