Preseglie: l’Assunzione della Vergine ha un nuovo autore

Studi approfonditi hanno evidenziato che l’Assunzione della Vergine, tela cinquecentesca che è stata appena restaurata, ha un autore diverso rispetto a quello che si era ritenuto fino alla serata della presentazione che si è svolta la sera di sabato 13 gennaio nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Preseglie. L’opera, che è stata appena riportata al suo splendore originario dopo un meticoloso lavoro di restauro effettuato dallo staff del professor Leonardo Gatti, dev’essere infatti attribuita a Baldassarre D’Anna, pittore nato a Venezia nel 1560 (circa) e morto, sempre nella città lagunare, dopo il 1639.

È questa la scoperta che è stata illustrata ai numerosi presenti che hanno seguito l’interessante serata dal dottor Angelo Loda, che ha seguito l’intervento di recupero per conto della Soprintendenza di Brescia. Proprio questo incarico ha spinto l’esperto ad approfondire gli studi sull’opera che si stava restaurando, con la possibilità, per molti versi sorprendente, di verificare che dall’esame di tutti gli elementi a disposizione emerge che il dipinto, in realtà, non è stato eseguito da frate Francesco Benigni, come si è sempre pensato, ma è un lavoro di Baldassarre D’Anna, un pittore di origine fiamminga che è stato allievo e aiutante di Leonardo Corona. Un autore che ebbe modo di farsi conoscere ed apprezzare non solo attraverso le sue molte opere a Venezia, ma che seppe eseguire importanti lavori pure a Brno, in Dalmazia e a Bergamo. Proprio prendendo spunto dai suoi tratti salienti, il dottor Loda è giunto alla conclusione che l’Assunzione della Vergine non è opera di frate Francesco Benigni, ma appartiene ai dipinti di D’Anna per una scoperta che ha interessato e stupito al tempo stesso le persone che hanno partecipato alla presentazione nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Preseglie.

Una platea che ha seguito con estrema attenzione pure la spiegazione del lavoro di restauro che è stata illustrata dal professor Leonardo Gatti, che, grazie alla proiezione di una serie di immagini, ha raccontato dal punto di vista un intervento che la scorsa estate, nel momento di far partire il progetto, si presentava assai complicato: “L’opera si presentava in condizioni di degrado molto avanzato. I denti dei topi avevano inferto seri danni e mancavano parti sia del dipinto che del telaio ligneo. Insieme al mio staff, utilizzando le tecniche più evolute del momento, siamo riusciti a riportare questa interessante testimonianza della storia dell’arte sacra ai suoi splendori originali. Il tutto per un risultato che è facile vedere con i propri occhi, un importante obiettivo che siamo onorati di avere raggiunto sia per i fedeli di tutta la Valsabbia (e non solo) che per gli amanti dell’arte”. La serata nella Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo a Preseglie, aperta dalla Messa solenne e del concerto di organo del maestro Giovanbattista Rossi, ha visto anche il soddisfatto commento di don Nicola Signorini, parroco di Odolo. Proprio lui la scorsa estate, nell’anno nel quale ricorreva il cinquecentesimo anniversario dell’apparizione della Madonna del Visello, ha potuto dare il via all’intervento di restauro della preziosa tela che è ospitata nel suggestivo Santuario dedicato a questo miracoloso avvenimento. Un progetto ambizioso, che è potuto partire grazie al contributo della Fondazione della Comunità Bresciana e a quello di una fedele di Preseglie che ha preferito rimanere anonima.

Un “tesoro” per la fede di tutta la Valsabbia e dei tanti devoti della Madonna del Visello che è stato splendidamente recuperato e che ora, grazie agli studi illustrati durante la riuscita presentazione del 13 gennaio, ha potuto conoscere anche il suo “vero” padre, quel Baldassarre D’Anna che d’ora in poi potrà occupare un posto di rilievo nell’arte sacra valsabbina.

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