Brescia e incubo retrocessione: storia di un campionato amaro

 La Serie B si dimostra essere un campionato estremamente interessante anche in questa stagione: se la lotta per la promozione in Serie A sembra essere un testa a testa tra Frosinone (favorito) e Genoa, per quanto riguardo la parte bassa della classifica sono numerose le illustri compagini che sono relegate in fondo della cadetteria: Brescia e SPAL su tutte, ma sono nelle sabbie mobili anche Benevento, Perugia, Cosenza e Cittadella, con pochissimi punti di differenza tra le varie compagini. Fino ad inizio 2023 era la compagine calabrese ad essere il fanalino di coda ma grazie a prestazioni via via sempre più convincenti è riuscita a risalire la china, anche se è ancora ben lontana dalla salvezza sicura.

La seconda serie italiana è da qualche anno a questa parte più aperto che mai. I siti che si occupano di scommesse sul calcio, coloro che redigono le quote sulle retrocessioni dalla A alla Serie B o dalla B alla C, ad inizio campionato non immaginavano di certo un Brescia in questa posizione di classifica, con lo spettro della terza serie che si fa sempre più concreto. La stagione 2022/2023 si candida ad essere, a prescindere dalla salvezza conquistata al fotofinish o meno, come una delle peggiori della storia calcistica delle Rondinelle. La gestione di Massimo Cellino è discutibile, su tutti i ben quattro cambi di panchina arrivati durante la stagione: a Pep Clotet è subentrato Alfredo Aglietti, a sua volta sostituito da Davide Possanzini ed infine Daniele Gastaldello, attuale tecnico.

Altrettanto opinabile è stato il mercato invernale condotto dalla società, con diversi opinionisti che ritengono come possa essere stato un metodo per far cassa in vista di una imminente retrocessione. Sono infatti difficilmente spiegabili le cessioni di due interpreti come Ahmad Benali e Stefano Moreo: il primo è andato a rafforzare il Bari, il secondo si è unito alle fila del Pisa. A questo tema si aggiunge che la qualità della rosa a disposizione delle varie guide tecniche che si sono susseguite in panchina sembrano essere lontane da quella degli anni passati. A spiccare rispetto agli altri sono solo un paio di giocatori, il centrale Andrea Cistana e la punta Florian Ayé, che però da soli non bastano a svoltare la stagione. La situazione, guardando alle statistiche di Serie B, è più che preoccupante, basta citare le reti subite e quelle messe a segno. I centri sono stati di poco superiori ai 25 ma i gol subiti sono oltre 45, segno che le colpe non possono essere attribuite solo alla difesa ma all’intera squadra che manca di equilibrio e capacità di gestione della partita.

Il rischio retrocessione è sempre più concreto ed è uno scenario che non si verifica dal lontano 1981-1982: la permanenza in Serie C durò tre stagioni e la risalita in B si verificò solo nel 1984-1985. Ad oggi il danno del passaggio in terza serie sarebbe enorme dal punto di vista economico, oltre che di blasone per il club. A rileggere ora le dichiarazioni sugli obiettivi stagionali dell’agosto scorso sembra essere passata un’eternità ed ora il vero e proprio miracolo sarebbe la riconferma della cadetteria. Al lato sportivo e sentimentale fanno però eco gravi minacce da parte del tifo organizzato nei confronti di Cellino che trascendono quello che è il calcio giocato e che meritano senza dubbio una ferma condanna.

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