Giovani Imprenditori: tenuto martedì scorso il consiglio direttivo nella Casa Circondariale “Nerio Fischione” di Brescia

Nella giornata di martedì 28 marzo scorso, i Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia hanno tenuto eccezionalmente un consiglio direttivo nella Casa Circondariale “Nerio Fischione” di Brescia.

L’evento, unico nel panorama carcerario italiano, costituisce una delle attività previste dal Protocollo Carceri, rinnovato nello scorso settembre da Confindustria Brescia, Istituti di Pena Bresciani, Garante dei Detenuti e Tribunale di Sorveglianza di Brescia, che aveva già portato alla realizzazione, nel mese di febbraio, di un corso per carrellisti rivolto ai detenuti.

Al centro del confronto – a cui hanno assistito oltre 30 detenuti – il tema “Lavoro e Carcere: un’opportunità per le imprese e la società”. Hanno aperto i lavori Francesca Paola Lucrezi (direttrice del carcere Nerio Fischione e Verziano), Anna Tripoli (presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia), Silvia Mangiavini (vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Legalità e Bilancio di Sostenibilità), Monica Cali (presidente del Tribunale di Sorveglianza) e Luisa Ravagnani (Garante dei diritti delle persone provate della libertà personale). A seguire gli interventi di Matteo Pedroni (educatore) sui vantaggi della “legge Smuraglia”, che promuove l’attività lavorativa dei detenuti con agevolazioni fiscali e contributive, e di Maurizio Doria (presidente Nitor Società Cooperativa) sulle case history di successo in tale ambito, prima della tavola rotonda finale.

“Questo è un evento unico nel panorama carcerario italiano, un segnale di attenzione non scontato – chiude Francesca Paola Lucrezi, direttrice del carcere Nerio Fischione e Verziano –. Queste occasioni danno il senso di cosa avvenga al di là del muro di cinta. Il carcere è una parentesi di quello che queste persone stanno vivendo: non è la loro vera vita e non deve diventare uno stigma.”

“Formazione e lavoro in questi luoghi sono una strategia vincente – spiega Anna Tripoli, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia –: possiamo far emergere figure professionali e riscattare persone che hanno avuto percorsi difficili, per scelta o non per scelta. Oggi non siamo qui per giudicare.”

“Il carcere deve favorire il reinserimento di queste persone nella società come individui attivi – aggiunge Silvia Mangiavini, vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Legalità e Bilancio di Sostenibilità –. Qui dentro c’è un mondo, ci sono persone che cercano di superare le difficoltà che la vita gli ha messo davanti. Bisogna conoscere, per superare la diffidenza.”

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