Legambiente, Precisazioni sulla questione del teleriscaldamento
Sulla base degli articoli apparsi in data odierna sulla stampa locale in merito alla decisione di A2A di bloccare per altri 3 mesi la componente, del proprio algoritmo, legata all’andamento del prezzo dell’energia elettrica (PUN), riteniamo opportuno ribadire alcuni punti fondamentali che abbiamo avuto occasione di esporre nel corso della nostra audizione alle Commissioni Ambiente e Bilancio del Comune di Brescia in data 6/07/22 e negli interventi che abbiamo effettuato successivamente a mezzo stampa:
1. L’algoritmo utilizzato da A2A per l’aggiornamento delle tariffe del calore è fuorviante poiché lega oltre il 50% del prezzo del calore al costo dell’energia elettrica il che non ha alcun senso ai fini del consumatore allacciato alla rete del teleriscaldamento
2. AIRU (l’associazione dei gestori delle reti di teleriscaldamento) dal 1996 ha proposto ai propri associati un calcolo delle tariffe molto simile al calcolo del “costo evitato” utilizzato da ARERA nella propria indagine, conclusasi lo scorso novembre, che collega il prezzo del calore da teleriscaldamento al prezzo del gas
3. Nel teleriscaldamento di Brescia il gas è utilizzato nella produzione del calore solo al 30% su base annua
4. ARERA ha concluso la propria indagine ribadendo che nei casi di produzione del calore con termoutilizzatori NON è corretto applicare il metodo del costo evitato perché può generare extra profitti a favore dei gestori
5. ARERA ritiene che si debba andare in questi casi, per la determinazione del prezzo di cessione del calore, verso un metodo “cost reflective” ed ha segnalato in data 15/11/22 a Parlamento e Governo la necessità di giungere a regole nazionali condivise per la determinazione di tale prezzo
6. In attesa che a livello nazionale vengano assunte decisioni sul metodo di calcolo del teleriscaldamento, la proposta di Legambiente Brescia è che si determini il prezzo del calore partendo dal costo evitato, secondo la formula ARERA, da moltiplicare per un “fattore di riduzione” che tenga conto dell’utilizzo dei rifiuti nella generazione del calore.
Apprezziamo la riduzione dell’IVA dal 10% al 5% sul teleriscaldamento, inserita nella finanziaria, anche se ci sembra iniquo che il provvedimento venga adottato per soli 3 mesi e non segua le regole fissate per la vendita del gas. Non sappiamo peraltro se questa riduzione valga anche per gli alloggi Aler che attualmente pagano il 22% di IVA.
Per quanto riguarda le tariffe applicate da A2A, facciamo osservare che nonostante il blocco della componente elettrica, nel calcolo del loro algoritmo, le tariffe rispetto a settembre sono già aumentate di oltre l’ 8,5% e rischiano di aumentare nei prossimi giorni di un altro 10% o più a causa dell’aumento del prezzo del gas nel mese di novembre che verrà reso noto da ARERA nei prossimi giorni.
Riteniamo che i clienti del teleriscaldamento vadano tutelati da aumenti ingiustificati ed il nostro impegno nel tavolo tecnico a cui parteciperemo va in questa direzione.