Alta Valtellina: stop al progetto di metanizzazione!
Dopo la segnalazione dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, 2i Rete gas si ritira dall’iniziativa.
Sarà un caso ?
Certo è che la segnalazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e dei Mercati che aveva recepito integralmente la denuncia FIPER, riguardo l’introduzione da parte del legislatore di misure dannose per la concorrenza, inefficienti economicamente e oltretutto e contrarie al processo di decarbonizzazione, tra cui la metanizzazione dell’Alta Valtellina, non è passata inosservata da alcune Amministrazioni Comunali della Valle Lombarda e da 2i Reti gas, uno dei principali operatori italiano nella distribuzione di gas.
Da una lettera trasmessa in data 1° giugno 2022 ai Comuni dell’Alta Valtellina interessati al progetto di metanizzazione, si evince la volontà di 2i Reti gas di declinare l’interesse a portare avanti il progetto, a causa, secondo la missiva, di mancanza dell’approvazione dei tracciati interni da parte di alcuni Comuni.
Commenta Walter Righini, presidente FIPER:” il passo indietro di 2i Rete gas ci fa ben sperare sullo sviluppo di nuove iniziative di teleriscaldamento alimentato a biomassa legnosa derivante dalla gestione dei boschi locali, come pure le valutazioni di alcuni Comuni montani del Piemonte o della Bresciana di voler passare dal metano già esistente alle fonti rinnovabili”.
Continua Righini:” questa decisione e l’interesse espresso da alcune amministrazioni comunali di voler intraprendere fattivamente la via del teleriscaldamento efficiente consolida la convinzione che per le aree montane, da sempre dotate di importanti fonti rinnovabili locali, sia indispensabile attivarsi a livello locale e nazionale per avviare progetti che mirano all’autonomia dalle fonti fossili e creino reddito sul territorio.
Proprio in vista delle Olimpiadi 2026, che si fondano sulla sostenibilità ambientale, il tema energetico si lega in modo strategico al marketing territoriale e al settore turistico con utilizzo di fonti rinnovabili e non già di fonti fossili.
Conclude Righini:” mi auguro che anche altri Comuni non metanizzati, tra cui i 47 del Trentino oggetto di un altro progetto di metanizzazione, valutino le altre possibilità green che il territorio offre loro”.