Carenza di medici di base, mozione della lega al pirellone

“Chiediamo che il ministro Speranza si svegli e dia velocemente una risposta alla grave emergenza rappresentata dalla mancanza di medici di base sia in Lombardia che nel resto del Paese. Si tratta di un problema che sta diventando sempre più urgente: un nervo scoperto reso ancora più evidente dall’emergenza Covid. E ricordo al ministro Speranza che proprio la Lombardia ha pagato, da marzo dell’anno scorso, il prezzo più alto per questa pandemia”.
Così Floriano Massardi, vice capogruppo della Lega in Regione Lombardia, che interviene sul problema della carenza di medici di base nel sistema sanitario.
“Nei prossimi cinque anni smetteranno di esercitare 14.908 medici di famiglia – sottolinea Massardi – ovvero, il 53 per cento del totale. Di questi oltre 4mila nella sola Lombardia. La conseguenza? Circa 14 milioni di italiani rischiano di rimanere senza medico di base. E la Lombardia risulterà la regione più penalizzata. Succede sempre più spesso che i cittadini si trovino senza medico di famiglia, come nei recenti casi di Serle e Ponte Caffaro, ed è necessario che tutte le istituzioni agiscano in maniera immediata per dare delle risposte efficaci in un ambito fondamentale per la qualità della vita e la salute delle persone”.
“Per questo mi sono fatto promotore e abbiamo presentato oggi una mozione che impegna la Giunta regionale a farsi portavoce presso i Ministeri della Salute e dell’Università con la richiesta di incrementare i finanziamenti per le borse di studio, riportandole quantomeno alla quota prevista per il triennio 2019 – 2022. La mozione chiede inoltre di anticipare la fine del corso di formazione 2018 – 2021 senza diminuire il monte ore, così da avere a disposizione come effettivi i 379 tirocinanti. Una prima risposta, ma importante, per venire incontro alle necessità di tutela della salute dei cittadini lombardi. Se vogliamo rafforzare, anziché smantellare, la sanità territoriale, è fondamentale prevedere in prospettiva l’eliminazione del numero chiuso alle Facoltà di Medicina” conclude Massardi.

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