Luna park, Senna e Tacconi (Lega): “Trovino subito location alternativa”

“È inaccettabile la chiusura della giunta comunale nei confronti del luna park e delle decine di famiglie che vivono di questo lavoro. Ovviamente, è stato giusto e doveroso destinare l’area precedente ad ospitare prima il punto tamponi ed ora il centro vaccinazioni. Allo stesso tempo occorre tuttavia individuare un sito alternativo per il luna park: il ritorno alla normalità dev’essere infatti reale e concreto per il bene di tutti i cittadini”.

Così Gianmarco Senna (Lega), Presidente della IV Commissione Attività Produttive di Regione Lombardia, e Massimo Tacconi, Capogruppo della Lega in Consiglio comunale a Brescia, sulla mancata apertura del luna park a Brescia.

“Una decisione incomprensibile, che va contro gli sforzi e i sacrifici che tutti i cittadini hanno fatto in questo anno e mezzo per uscire dall’emergenza e tornare finalmente a vivere in maniera normale – sottolinea Senna – in particolare è uno schiaffo morale ed economico a quelle categorie che sono state maggiormente penalizzate dalle chiusure ma che hanno accettato i sacrifici per il bene comune. Proprio adesso che le vaccinazioni stanno finalmente dando i loro frutti e si intravede in maniera concreta la fine del tunnel, la giunta di Brescia va nella direzione opposta” commenta Senna.

“L’amministrazione comunale deve trovare una soluzione alternativa e velocemente – aggiunge Tacconi – di tempo ne hanno avuto. Occorre tutelare la categoria dei giostrai: parliamo di decine di famiglia che hanno bisogno di lavorare e non possono essere abbandonate. Oltretutto, il luna park, che può aprire benissimo in sicurezza, rappresenterebbe un luogo dove soprattutto i bambini, che hanno patito l’isolamento degli ultimi mesi spesso in maniera pesante, potrebbero finalmente tornare a socializzare e vivere normalmente la loro età”.

“Chiediamo di aprire un tavolo a livello comunale, che si affianchi a quello già esistente della Prefettura – conclude Tacconi – perché il sindaco e l’assessore al commercio non possono ignorare questa categoria e hanno il dovere di tutelarla, incontrando e dialogando con i loro rappresentanti”.

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