Castelletto di Leno: i fedeli sono tornati a vedere le volte della navata
Per la comunità di Castelletto di Leno domenica 30 maggio è stata una giornata speciale non solo per la celebrazione delle Cresime (che pure hanno coinvolto diverse famiglie). In effetti i fedeli presenti nella Chiesa Parrocchiale dedicata alla Trasfigurazione di Cristo hanno potuto tornare ad ammirare le volte della navata che sono rimaste nascoste per diversi mesi a causa dell’imponente lavoro di restauro che sta riguardando l’edificio sacro tanto caro agli abitanti della frazione di Leno. Proprio facendo affidamento su questo saldo legame, il parroco, don Gianluca Loda, ha deciso di realizzare un intervento che proprio adesso sta cominciando a mostrare i suoi frutti. In effetti è stato restituito alla vista dei parrocchiani tutto il presbiterio, per una visione d’insieme che ha lasciato letteralmente a bocca aperta molte persone che hanno potuto (finalmente) “riscoprire” tutta la bellezza della loro Chiesa dopo un lavoro di restauro che ha raggiunto risultati veramente importanti. Un intervento che è stato seguito passo passo dall’Ufficio beni culturali della Diocesi e dalla Soprintendenza di Brescia (in modo specifico dalla dottoressa Mara Micaela Colletta), mentre il direttore dei lavori incaricato è l’architetto Raffaella Giaretta. Il compito di riportare la Chiesa di Castelletto di Leno al suo splendore originale è stato affidato invece allo staff dell’apprezzato restauratore bresciano Leonardo Gatti, che è riuscito a “risanare le ferite inferte dall’inesorabile scorrere del tempo” ad un edificio sacro che si sta rivelando tra i più interessanti del panorama provinciale. A questo punto, per completare l’opera, l’attenzione è stata indirizzata verso i quattro altari laterali. Uno tra questi è già stata restaurato e il relativo intervento è stato offerto da un benefattore privato. Rimangono gli altri tre altari, da affidare al capace lavoro del restauratore e alla generosità dei fedeli. In questo senso la convinzione del parroco don Gianluca Loda e di tutta la comunità di Castelletto di Leno è che ancora una volta la Provvidenza non farà mancare il suo sostegno e che questa meritoria opera, che punta a restituire una testimonianza così significativa dell’arte sacra in provincia di Brescia (e non solo), potrà venire perfezionata in tempi brevi non solo dal punto di vista storico-artistico, ma anche a livello economico, nonostante gli ingenti costi che un intervento di questo genere comporta. Proprio in questo senso l’auspicio è che siano in molti a decidere di dare il loro contributo, grazie ad una vera e propria gara di generosità, a questo progetto, così da trasformare definitivamente in una bella realtà il sogno di poter riavere la Chiesa Parrocchiale di Castelletto di Leno nel suo pieno splendore. Per raggiungere un simile obiettivo, oltre a tutta l’impalcatura che entro una ventina di giorni verrà tolta dalla pareti, sta entrando nel vivo l’intervento di restauro dedicato ai tre altari rimanenti, compreso quello dedicato a S. Giuseppe, particolarmente caro alla devozione popolare, ma anche gravemente degradato: “In effetti – è la conferma del restauratore Leonardo Gatti che sta portando avanti l’intervento insieme al suo staff – dobbiamo fare i conti con danni rilevanti. L’inesorabile scorrere del tempo, le infiltrazioni e altre problematiche ancora hanno reso di difficile lettura questi altari. Per riportarli tutti nelle condizioni originali, compreso quello di S. Giuseppe che si presenta come il più degradato, abbiamo dovuto impiegare sin dall’inizio di questo lavoro sicuramente complesso tutte le tecniche più qualificate ed efficaci che sono attualmente conosciute. Abbiamo messo a disposizione di questa Parrocchiale tutte le nostre competenze e le tecniche più innovative ed evolute. Vogliamo riportare anche questi ultimi tre altari nelle condizioni che adesso si possono ammirare nel resto della Chiesa, un colpo d’occhio che da domenica 30 giugno i fedeli di Castelletto di Leno hanno potuto riammirare in modo quasi completo e ci riempie d’orgoglio per quello che siamo riusciti a realizzare”. La Parrocchiale della Trasfigurazione di Cristo rimane dunque al centro dell’attenzione, ma il suo lungo percorso avviato ormai da oltre un anno è sempre più vicino all’ambito traguardo finale. A breve, tra l’altro, ci sarà un ulteriore motivo per porre al centro dell’attenzione la Chiesa di Castelletto di Leno, visto che verrà dato alle stampe il libro dedicato a Pietro Milzani e scritto dal figlio, un’opera che vuole rendere omaggio a uno dei nomi più illustri dell’arte bresciana del secolo scorso e che ha realizzato alcuni degli affreschi contenuti all’interno di questa Chiesa che tra poco tornerà a risplendere in tutto il suo fascino originale per l’orgoglio di tutta la comunità di Castelletto di Leno, impegnata a cercare di radunare le “forze” necessarie per completare questo “capolavoro” pure dal punto di vista economico.