Arpa lombardia: presidente: “a Brescia numero di stazioni superiori a quanto richiesto dalla normativa”

“In relazione all’odierno comunicato del comitato Basta Veleni desidero chiarire – a beneficio della verità e della doverosa trasparenza dovuta ai cittadini di Brescia –  che le centraline di Arpa Lombardia vengono installate, a Brescia e in tutto il territorio lombardo,  sulla scorta di criteri tecnico-scientifici validati e condivisi  a livello europeo, nell’ambito di un macrosistema regionale e nazionale che non può essere piegato a esigenze propagandistiche, di qualunque specie e origine”. Così, il presidente di Arpa Lombardia, Stefano Cecchin, risponde alle critiche mosse dal Comitato Basta Veleni di Brescia sulle rilevazioni delle due centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria, a Brescia.

NON INSTALLIAMO CENTRALINE IN BASE AI DESIDERATA – “Arpa Lombardia è abituata a operare in maniera seria e rigorosa – prosegue Cecchin – e non può installare, a seconda dei volubili desiderata del sindaco, dell’associazione di categoria o del comitato di turno, centraline ad hoc i cui dati non rappresenterebbero un contributo serio alla rete della qualità dell’aria, ma un inutile costo, a carico dell’erario, e dunque degli stessi cittadini. Tale spreco, peraltro, risulterebbe inutile ai fini di un ipotetico miglioramento della qualità di rilevazione “.

IL PROGRAMMA DI VALUTAZIONE REGIONALE – “La configurazione delle stazioni – sottolinea il presidente dell’Agenzia ambientale – è definita dal programma di valutazione regionale che prevede, ad esempio per il caso specifico delle due nuove stazioni, la misura degli inquinanti effettivamente attivata. Il programma di valutazione, previsto dall’art. 5 del D. Lgs. 155/2010, è predisposto dalla Regione con il supporto tecnico di Arpa e inviato al Ministero dell’Ambiente che si avvale dell’ISPRA e dell’ENEA per la sua valutazione. Occorre anche considerare che non in tutte le stazioni devono essere misurati gli stessi inquinanti. In particolare, il PM10 comprende anche il PM2.5 oltre a una frazione “grossolana” legata alle emissioni da traffico. La stazione di Villaggio Sereno è una stazione di riferimento con una configurazione completa che non deve essere necessariamente replicata in tutte le postazioni”.

LE DUE NUOVE STAZIONI BRESCIANE – “Le due nuove stazioni – spiega Stefano Cecchin – sono del resto integrative e non sostitutive di quelle esistenti e del tutto assimilabili in termini di costi e caratteristiche della strumentazione installata. Proprio in quanto stazioni del programma di valutazione, tutti i dati rilevati nelle due nuove stazioni saranno considerati nelle valutazioni sulla situazione della qualità dell’aria di Brescia, esattamente come per le altre postazioni”.

L’AGGLOMERATO DI BRESCIA – “In generale – ricorda Cecchin – anche nell’agglomerato di Brescia le stazioni sono in numero ben superiore a quanto richiesto dalla normativa. Con l’integrazione delle stazioni, il numero di punti per i diversi inquinanti rispetto a quelli dovuti nell’agglomerato di Brescia è infatti il seguente:

Inquinante

Numero punti di misura previsti da normativa

Numero punti di misura implementati

SO2

0

1

NOX

2

6

PM10

2

4

PM2.5

1

3

O3

1

2

CO

0

2

BNZ

0

2

Pb

0

1

As

0

1

Ni

0

1

Cd

0

1

BAP

1

1

A queste si aggiunge una stazione che ha come sorgente prevalente una realtà produttiva, Rezzato, che monitora PM10, NOx e CO.

LAVORO ALL’INSEGNA DI TRASPARENZA E QUALITÀ – “Occorre che venga ancora una volta chiarito e ribadito – conclude Cecchin – che anche se, in luogo delle attuali 11, raddoppiassimo o triplicassimo il numero di centraline nella provincia di Brescia, non ci sarebbe a disposizione, per questo motivo, un maggior numero di dati utili al monitoraggio e alla misurazione degli inquinanti, né, tantomeno (purtroppo) migliorerebbe di default l’aria. Le emissioni sono misurate in ambito di agglomerato e noi stiamo facendo per l’appunto questo, nella massima trasparenza e secondo gli standard procedurali e qualitativi che ci vengono richiesti e che abbiamo, noi per primi, il dovere di garantire, a tutela della certezza dei valori rilevati”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.