Latte, da Recovery Fund risorse per il settore
Le sfide dei prossimi mesi riguardano soprattutto il tema del Recovery Fund e la possibilità di utilizzare tali risorse per ristrutturare il comparto lattiero caseario. Questo il pensiero del presidente di Coldiretti Brescia e Coldiretti nazionale Ettore Prandini in occasione della consulta latte che si è svolta lunedì 21 settembre sia in presenza, presso la sede provinciale, sia in collegamento con i soci produttori presso con gli uffici zona Coldiretti del territorio.
Considerando gli scenari di mercato, la produzione di latte in Italia e in Europa in questi mesi è in costante aumento. A livello europeo – specifica Coldiretti Brescia – da gennaio a luglio si registra un complessivo +1,90% rispetto all’analogo periodo del 2019. E il dato è ancora più significativo a livello nazionale, con un +4,13% sulla produzione, che sale a +5,38% a livello bresciano.
Permangono invece le criticità sul prezzo e sulla redditività delle aziende. “Nella fase centrale dell’emergenza sanitaria – precisa il presidente Prandini – si è registrato un crollo dei prezzi riconosciuti ai produttori e in generale a tutta la filiera agroalimentare. Nonostante la leggera ripresa di altri comparti, il prezzo del latte alla stalla in Italia è “stagnante”, su valori che difficilmente coprono i costi di produzione delle imprese agricole”.
Non è il prezzo alla stalla ma è un indicatore delle dinamiche di mercato: il latte spot nel 2019 ha registrato una quotazione media di 44 centesimi/litro, nel 2020 siamo a 35 centesimi/litro. Lo stesso dicasi del Grana Padano – continua Coldiretti provinciale -, con le quotazioni 2019 vicine agli 8 euro/chilo, poi precipitate pericolosamente vicino ai 6 euro/chilo. Solamente nelle ultime settimane si è intravista una leggerissima ripresa.
“Per fronteggiare questa situazione – conclude il presidente Prandini – è necessario un piano strategico nazionale che preveda ulteriori forme di valorizzazione di questa filiera costantemente soggetta a dinamiche di mercato sfavorevoli allo sviluppo delle imprese agricole”.