Montagna, scatta la corsa a porcini e chiodini negli oltre 171 mila ettari di boschi bresciani

Scatta anche in Lombardia la corsa a porcini, russule, cantarelli e chiodini con le piogge delle ultime settimane che hanno creato le condizioni favorevoli alla crescita dei funghi. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti regionale sull’inizio delle attività di raccolta che registra un vero boom spinta dal ritorno di sole e alte temperature, ma anche dalla voglia di trascorrere tempo libero all’aria aperta passeggiando tra i boschi senza stress da distanziamento sociale per l’emergenza Covid.

 

Nella provincia di Brescia sono 171mila gli ettari di boschi dove la stagione di raccolta funghi si preannuncia veramente interessante: “abbiamo rilevato presenza importante di porcini a zone – precisa Susanna Mariotti micologa della Vallecamonica –  per ora pochi chiodini  e siamo aspettando russule, in generale la presenza funghi è cresciuta parecchio dopo un avvio lento, al punto che nella sua seconda parte la stagione potrebbe rivelarsi migliore di quella del 2019”.

 

Ma l’intero comparto della montagna, in un anno difficile per l’intera economia del paese,  beneficia della presenza dei funghi: “sono numerosi i turisti che vengono nella valle a cercare funghi – racconta Luca Costa segretario di zona Coldiretti di Breno-Edolo – e questo genera un indotto per il settore turistico della ristorazione e del pernottamento ma non solo, la presenza di questi miceti in grandi quantità e dalla elevata è necessario alle strutture della ristorazione e agli agriturismi che offrono al cliente un prodotto locale che racconta di un territorio unico per bellezza e biodiversità”.

 

Più difficile – aggiunge Coldiretti – fare previsioni per l’alta Lombardia, dove tra le province di Varese, Como, Sondrio e Lecco il caldo intenso delle scorse settimane ha rallentato di molto la crescita dei funghi, ancora assenti nella zona “bassa” mentre si trovano in buona quantità solo nella fascia tra i 1500 e i 1800 metri. Allo stato attuale – continua  Coldiretti  – oltre ai porcini, predominano le “russule”. I cantarelli sono stati i primi a comparire ma piccoli e poco abbondanti. In Valle Brembana, nella Bergamasca, la stagione è iniziata da poco, ma sembra che sia buona, soprattutto per i porcini.

 

La nascita dei funghi – sottolinea la Coldiretti – per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco. Una risorsa importante per la Lombardia che può contare su oltre 600 mila ettari di bosco – chiarisce la Coldiretti su dati di Ersaf Lombardia – che copre il 26% della superficie regionale. L’attività di ricerca – continua Coldiretti – non ha solo una natura hobbistica che coinvolge moltissimi vacanzieri e svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di “professionisti” impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici.

 

E’ necessario tuttavia evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che – precisa Coldiretti– vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica.

 

 

IL DECALOGO DI COLDIRETTI PER IL “CACCIATORE” DI FUNGHI”

– Documentarsi sull’itinerario e scegliere i percorsi adatti alle proprie condizioni fisiche

– Comunicare a qualcuno il proprio tragitto evitando le escursioni in solitaria

– Attenzione ai sentieri nel bosco che possono diventare scivolosi a causa della pioggia

– Consultare i bollettini meteo e stare attenti al cambio del tempo

– In caso di rischio fulmini non fermarsi vicino ad alberi, pietre e oggetti acuminati

– Usare scarpe e vestiti adatti con scorte di acqua e cibo.

– Non raccogliere funghi sconosciuti

– Verificare i limiti alla raccolta di funghi con i servizi micologici territoriali

– Pulire subito il fungo da rami, foglie e terriccio

– Per il trasporto meglio usare contenitori rigidi e areati che proteggono il fungo

(Fonte: Elaborazione Coldiretti)

 

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