Apicoltura, Coldiretti: grave moria di api tra Brescia e Cremona
Preoccupazione e danni alle aziende, ma le cause sono ancora da accertare
Oltre 130 famiglie colpite e quasi 4 milioni di api morte in soli due giorni: una vera e propria catastrofe – evidenzia Coldiretti Brescia- si è consumata tra la sera di venerdì 7 e la mattina di sabato 8 agosto in una fascia di territorio di circa 6 km tra le località bresciane di Villagana e Bompensiero, frazioni di Villachiara, Acqualunga, frazione di Borgo San Giacomo, e i comuni cremonesi di Azzanello e Genivolta.
“Nella mia esperienza di apicoltore non ho mai assistito a un fenomeno così violento e massiccio, davvero inspiegabile anche per i colleghi apicoltori della zona – racconta Edoardo Mombelli, apicoltore di Quinzano d’Oglio (BS) che insieme alla moglie Ilenia gestisce 250 alveari –. Il bilancio è pesante e ancora non definitivo, ma ci impegneremo per ripristinare quanto prima il patrimonio apistico locale. Fortunatamente si tratta di un’area circoscritta, le arnie situate nei comuni limitrofi e in altre zone della provincia non hanno registrato problemi”.
Cosa ha provocato tutto questo? Difficile comprendere le cause di un fenomeno così repentino e letale – continua Coldiretti Brescia – proprio nelle ultime ore il Corpo Forestale e l’ATS di Brescia e Cremona hanno prelevato campioni di api e di miele per fare chiarezza sull’accaduto.
Restano nel frattempo lo sgomento e la preoccupazione per un’annata già delicata, a causa del lockdown e degli sbalzi climatici, in un settore particolarmente attivo sul territorio. La provincia di Brescia – precisa Coldiretti – conta circa 119 imprese, per un totale di circa 30 mila alveari, custoditi da oltre 1.000 appassionati tra professionisti e hobbisti, che producono oltre 300 mila tonnellate di miele, propoli, cera e derivati.