Rotary Club Brescia Ovest: così sboccia il progetto “Cascina Mensi” (che dà anche i primi “frutti”)

Servirà a rendere pienamente operativa la fase iniziale ed occupazionale: il denaro raccolto (42mila euro) concorre infatti ad avviare in concreto la piena attività agricola, fulcro ed elemento cardine del lodevole progetto sviluppato da Anffas Brescia. Obbiettivo è offrire una parziale indipendenza e l’inclusione sociale di persone con disabilità intellettiva o relazionale che dimostrino interesse per l’attività dei campi. Lo spazio rurale utile all’iniziativa (la prima di questo tipo nella nostra provincia), i quasi 8mila mq di terreno siti in Montirone e donati due anni fa, insieme ad un’ampia cascina, alla fondazione Fobap Onlus, che opera in seno all’Anffas di Brescia.

Nei mesi precedenti la recente crisi sanitaria due gruppi di persone con disabilità, 8 in tutto, hanno già potuto sperimentarsi sui i primi 3mila mq con l’assistenza di un’operatrice e d’alcuni volontari. I primi frutti (in senso letterale) sono stati proposti nel mercato settimanale del comune stabilendo un proficuo contatto col territorio. L’importante contributo del Rotary Club Brescia Ovest e di quanti, sponsor o privati, hanno aderito alla sua raccolta fondi, assume dunque ora un valore strategico per la prosecuzione del progetto, portando a pieno compimento il suo primo step. In questa fase si procederà alla completa messa a coltura dell’appezzamento, mentre uno spaccio sito a piano terra del cascinale consentirà la vendita in modo continuativo dei prodotti. In uno, si otterranno ritorno economico e interazione con la comunità montironese.

La liberalità del Rotary Club Brescia Ovest sarà in particolare impiegata per la messa in sicurezza di terreno ed immobile (compresa la piena agibilità del piano terra della struttura rurale), l’acquisto delle necessarie attrezzature agricole e l’installazione dell’impianto d’irrigazione. Servirà inoltre per creare e condurre la produzione agricola e, in ultimo, attivare la commercializzazione dei prodotti.

 

 Giovanna Menegati, presidente Rotary Club Brescia Ovest:

 

Il nostro club ha da subito sposato il progetto non solo per la concreta ricaduta a favore delle persone direttamente interessate, ma anche in ragione della modalità inclusiva dello stesso: una soluzione non tanto per ‘sensibilizzare’ alla disabilità, quanto per farla conoscere e integrarla nel tessuto della comunità con reciproco vantaggio. Un modo nuovo d’intendere e promuovere l’importanza delle relazioni umane che ha conquistato tutti noi così come i numerosi sponsor che ci hanno affiancato. A loro vanno i sensi del mio più sentito ringraziamento per l’innata sensibilità, la pronta risposta e la grande generosità”.

 

 Maria Villa Allegri, presidente Anffas Brescia:

il progetto Cascina Mensi di Montirone rappresenta per la nostra realtà un nuovo modo di intendere i sostegni e gli interventi in favore delle persone con disabilità. Vivere questa avventura insieme alle amiche e agli amici del Rotary Club Brescia Ovest mi fa dire che sarà una bellissima, non solo perchè abbiamo trovato aiuti solidi e concreti, ma perchè significa avere trovato compagni di viaggio che condividono con noi questa visione sul futuro. E di questi tempi, in cui tutti abbiamo bisogno di guardare avanti, avere una comune visione significa avere il futuro più vicino”

 

Rotary Club Brescia Ovest ringrazia per il contributo a sostegno della raccolta fondi, promossa nella forma di una cena di gala lo scorso ottobre, gli sponsor:

 

Alberto Brighenti S.R.L.

ASSOCIAZIONE CULTURALE “Giuseppe Linetti”

Azienda Agricola Fratelli Berlucchi S.r.l.

BANCA VALSABBINA

Caffè Cartapani S.p.A.

CEF – Sede di Brescia

Centrale del Latte di Brescia S.p.A.

CLARA BREMBATI

DAC S.P.A.

DURING S.P.A.

FACCHETTI Concessionaria Macchine Agricole

FALCON GENERAL CONTRACT S.R.L.

FARMACIA FERRETTI

Fondazione LONATI

Garden Club Brescia

GIVI S.p.A.

GULLIVER S.R.L.

Inner Wheel Club di Brescia C.A.R.F.

Inner Wheel Club di Brescia Nord C.A.R.F.

Inner Wheel Club di Brescia Sud C.A.R.F.

Inner Wheel Club di Brescia Vittoria Alata

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE DI STATO “ANDREA MANTEGNA”

LA BOTTEGA DELL’ARREDAMENTO

LUIGI WILMO FRANCESCHETTI

MARKETING HUB

O.M.F.B. S.p.A. Hydraulic Components

PASTICCERIA “Le Fontane”

R&M Soluzioni Assicurative

RISTORANTE LA PORTA ANTICA

STUDIO BALLERIO & ASSOCIATI

STUDIO DENTISTICO FARINA BRESCIA

TAVINA S.p.A. Acqua Minerale

UNIDEA ASSICURAZIONI

VILLA “IL LABIRINTO”

COME NASCE IL “PROGETTO CASCINA MENSI MONTIRONE”

L’ambizioso e articolato progetto, il primo per simili caratteristiche in area bresciana, prende le mosse dalla sensibilità del signor Faustino Mensi che, nel luglio 2018, ha fatto dono di un’ampia cascina con oltre 8mila mq di terreno a Fobap Onlus, la fondazione con vocazione per i servizi alla disabilità operante in seno all’Anffas di Brescia. La proprietà, sita nel centro del comune di Montirone, ha così da subito suggerito di fare dell’originale vocazione agricola un innovativo strumento d’inclusione sociale e parziale indipendenza per persone con disabilità intellettiva o relazionale,

A CHI SI RIVOLGE

Il sistema internazionale di classificazione del funzionamento, della disabilità e della salute (OMS – 2001) e la convenzione internazionale sui diritti delle persone con disabilità (ONU – 2006) definiscono la condizione di disabilità come la risultante della relazione tra contesto di vita e condizioni di salute e funzionamento della persona. In altri termini, non occorre valutare le capacità delle persone in quanto tali, ma porle in relazione ai contesti in cui la persona vive (o avrebbe diritto a vivere) in condizioni di parità di diritti. Questa “rivoluzione” del pensare in altro modo la persona con disabilità ha inevitabilmente innescato anche la “rivoluzione nel fare”: i sostegni rivolti alle persone con disabilità sempre di più si stanno orientando ai concetti della qualità della vita che vedono, al pari degli interventi volti a incrementare e mantenere le autonomie e le abilità, interventi svolti nei contesti di vita, agendo per la rimozione delle discriminazioni, e dei pregiudizi per rendere i contesti più inclusivi.

Il progetto “Cascina Mensi di Montirone” si inserisce perfettamente in questa nuova e avventurosa definizione di disabilità. La scommessa è quella di far divenire la cascina un luogo della comunità che non sia tanto caratterizzato dalla disabilità, quanto piuttosto dalla sua utilità sociale. Una cascina dove si coltiva la terra in modo sano e naturale e i cui prodotti vengono venduti al pari di altri, e dove, in prospettiva, alcune persone vivranno, sperimentando la propria vita autonoma al di fuori del nucleo familiare. Un progetto che, peraltro, assume particolare significato e valore in questa fase della crisi sanitaria, perché grazie alla flessibilità organizzativa concessa da Regione Lombardia agli enti che gestiscono servizi diurni per persone con disabilità, la cosiddetta “Fase due” potrà contare non solo sulle sedi istituzionali dei servizi, ma anche su sedi e spazi alternativi, come, in questo, caso, gli spazi di Cascina Mensi.

 

LE DUE FASI DEL PROGETTO

Un primo step mira a dotare l’area di orti che possano essere messi a coltura da giovani con disabilità che dimostrino interesse per l’attività dei campi. Una volta attrezzato uno spaccio a piano terra del cascinale, inoltre, i prodotti coltivati saranno venduti direttamente nella struttura, ottenendo il duplice risultato di garantire un ritorno economico (che potrebbe raggiungere un break even dei costi d’esercizio agricolo nel giro di tre anni) e promuovere al contempo l’interazione con la comunità. Obiettivo, quest’ultimo, rafforzato anche dalla destinazione d’una porzione di terreno ad orti sociali e la creazione in seno alla proprietà di un’area giochi per i bambini.

Un secondo step interesserà in seguito l’adeguamento del primo e secondo piano dell’edificio rurale e, nell’alveo del progetto “Dopo di noi”, offrirà un ambiente residenziale a cinque persone con disabilità.

 

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