Ance Brescia, split payment: grave se prorogato
“Se fosse confermata, la richiesta di proroga che il Governo avrebbe avanzato in Europa, si tratterebbe di una pessima notizia per le imprese, un controsenso rispetto alla necessità di aiutarle soprattutto in questo momento”, afferma il presidente di Ance Brescia, Massimo Deldossi.
“Se questo fosse lo spirito che anima gli Stati generali dell’economia dovremmo seriamente preoccuparci”, commenta Deldossi.
“Sono anni che ci battiamo per l’eliminazione di una norma ingiusta che drena 2,5 miliardi all’anno alle imprese con la scusa che si vuole combattere l’evasione: serve solo per fare cassa e subito, a danno di tante imprese oneste”. Infatti, con l’entrata in vigore della fatturazione elettronica, che consente di controllare in modo capillare i versamenti è venuta meno la motivazione originaria che aveva spinto cinque anni fa il legislatore ad adottare questa misura che peraltro, a detta di Bruxelles, doveva e poteva avere solo carattere temporaneo.
Inoltre, visto che l’Italia è fanalino di coda dell’Ue per rimborso Iva (63 settimane di media contro quella europea di 16) significa che le imprese dovranno aspettare anni per riavere il proprio credito. “È evidente che si vuol far pagare ancora una volta alle imprese i costi sostenuti dallo Stato: con una mano ci danno liquidità, peraltro in tempi lunghi e in modo non efficiente, e con l’altra ce la tolgono subito”. “Una decisione”, continua il presidente Deldossi, “che appare in contrasto con quanto previsto nei programmi elettorali delle forze di maggioranza e dal Premier stesso in tutte le occasioni pubbliche, che come costruttori dobbiamo contrastare con convinzione”.
Per le imprese che stanno affrontando con coraggio questa durissima crisi rappresenterebbe, infatti, “una mazzata ingiustificata e illegittima. Mi chiedo come l’Europa possa approvare l’ennesima proroga di una misura che doveva già essere accantonata da tempo: seguire una simile strada significherebbe rendere sempre più difficile l’attività delle imprese, indebolendo ulteriormente un settore strategico per l’intero sistema economico e sociale del Paese.”