Riqualificazione energetica: anche il comune faccia la sua parte
Con l’approvazione dell’ECOBONUS 110% che permetterà di riqualificare energeticamente gli edifici a costo quasi zero il Governo dà un enorme impulso all’abbattimento dei consumi del patrimonio edilizio. Ricordiamo che in Italia circa il 40% del consumo energetico è dovuto al settore civile.
Per rendere veramente efficaci queste misure serve che anche gli enti locali, tra questi il Comune di Brescia, facciano la loro parte.
Per fare questo è necessario mettere in atto un piano d’azione per il contenimento dei consumi termici citta- dini di cui nel seguito proponiamo i principi cardine e che si possono riassumere in:
- riduzione dei fabbisogni energetici degli edifici di proprietà comunale
- riduzione dei fabbisogni energetici degli edifici privati
PER GLI EDIFICI DI PROPRIETÀ COMUNALE
In valore assoluto il peso degli edifici di proprietà comunale sui consumi energetici di una città è ridotto: non sono disponibili dati disaggregati per il Comune di Brescia, ma dai dati di Comuni analoghi si può notare che di solito si tratta di pochi punti percentuali.
Ciò nonostante è essenziale che il Comune agisca direttamente sui propri edifici per almeno tre motivi:
- Per il ruolo guida e di esempio che l’Amministrazione Comunale deve avere verso i cittadini;
- Per garantire un risparmio nei costi di gestione;
- Per offrire un maggior comfort ai dipendenti, agli utenti dei servizi e agli inquilini degli alloggi
Per intraprendere la strada della riqualificazione energetica si propongono i seguenti passaggi, da effettuare in rapida successione:
- La nomina di un energy manager comunale che abbia il compito di coordinare e stimolare le azioni sul patrimonio sia pubblico che privato e di reperire le risorse per l’implementazione delle stesse. L’energy manager dovrà inoltre occuparsi della pianificazione ed implementazione di campagne comunicative rivolte alla cittadinanza per la diffusione dei risultati raggiunti. Tempistiche: giugno
- La diagnosi energetica di tutti gli edifici di proprietà pubblica, per l’individuazione degli interventi priori- tari (con maggiore impatto in termini di risparmio energetico o di visibilità e quindi di stimolo). Tempi- stiche: luglio 2020 – aprile 2021
- L’implementazione delle azioni, facendo ricorso anche agli incentivi oggi presenti per il pubblico (es. il conto termico che copre a fondo perduto fino al 40% della spesa o bandi regionali) e a formule di par- tenariato pubblico-privato (servizio calore, riscorso ad ESCO, etc.). Tempistiche: dal
PER GLI EDIFICI PRIVATI
Gli edifici privati rappresentano la fetta più consistente dei consumi termici della città di Brescia. È evidente che il Comune non può né agire direttamente su tali edifici né obbligare i cittadini ad agire sugli immobili di loro proprietà.
Tuttavia il Comune può:
- Svolgere un ruolo di guida con le azioni sopra esposte;
- Informare i cittadini mediante campagne di comunicazione;
- Incentivare gli interventi mediante semplificazione burocratica e sgravi economici
- Controllare ed eventualmente sanzionare chi non rispetta le normative
Nel dettaglio: Informazione al cittadino
Oggi, grazie al quadro di incentivi fiscali statali vigente, che include anche la cessione del credito fiscale e quindi supera il problema della capienza, la barriera economica alla riqualificazione energetica è meno rilevan- te (benché sempre presente) rispetto al passato. Manca tuttavia ancora molta consapevolezza di quali siano le opportunità presenti e i benefici della riqualificazione energetica. Sul tema sono disponibili numerose infor- mazioni, ma spesso questi sono legati a specifici produttori o comunque non sistematizzati.
Il Comune dovrebbe istituire uno “sportello energia” (che potrebbe essere sia fisico che on-line) dove dare in- formazioni utili ai cittadini. Per fare questo sarebbe inoltre possibile appoggiarsi anche alle articolazioni territo- riali come i consigli di quartiere.
Incentivazione degli interventi privati
Pur non potendo agire direttamente sugli edifici privati il Comune potrebbe intraprendere una serie di azioni utili a spronare i cittadini ad agire.
In particolare potrebbe:
- Semplificare l’iter autorizzativo per gli interventi di efficientamento energetico eliminando alcuni osta- coli normativi oggi presenti (con particolare riferimento alle NTA del PGT). Ad esempio potrebbe:
o consentire l’occupazione permanente e a titolo gratuito del suolo pubblico o ad uso pubblico per lo spessore dell’isolamento esterno;
- permettere anche nei centri storici l’aumento dell’altezza di colmo, quando non in continuità con gli edifici circostanti, dello spessore dell’isolamento termico;
- fornire un canale preferenziale (fast track) per l’analisi in commissione edilizia e paesaggisti- ca per le pratiche edilizie che prevedano una riduzione consistente (con percentuali da defini- re) dei consumi
- Prevedere sgravi di tipo economico, con annullamento della tassa di occupazione di suolo pubblico per i ponteggi finalizzati alla realizzazione di isolamenti termici e con la riduzione degli oneri di urba- nizzazione in modo proporzionale al risparmio energetico conseguito;
- Introdurre bonus volumetrici aggiuntivi, sulla falsa riga di quanto fatto per i villaggi Marcolini, per inter- venti ad alta efficienza energetica o per la trasformazione dei fabbricati in
Controlli e sanzioni
È evidente che a fronte di grossi incentivi urbanistici ed economici per la riqualificazione energetica sia impor- tante mettere in atto dei severi controlli in materia.
Come già richiesto nelle nostre “5 proposte per l’aria di Brescia”, ribadiamo l’importanza di dar vita ad un “Uffi- cio Energia” sotto le dipendenze dell’energy manager del Comune con le seguenti funzioni:
- Organizzare i controlli degli impianti termici ad uso civile obbligatori a carico del Comune di Brescia pari al 5%/anno degli impianti installati sul territorio comunale iscritti al CURIT (Catasto Regionale Im- pianti Termici);
- prevedere controlli a campioni sugli impianti termici a combustione ad uso civile presenti sul territorio comunale per verificare che siano iscritti a CURIT e che siano a norma;
- verifica dell’adozione della contabilizzazione da parte di tutti i condomini dotati di impianto di riscalda- mento centralizzato;
- effettuare controlli sulle relazioni per il contenimento dei consumi energetici per gli interventi edili di manutenzione straordinaria, ristrutturazione e nuova costruzione come già presente in vari Comuni (ad es. Milano e Cremona).
La riqualificazione energetica degli edifici è un tema centrale per la riduzione delle emissioni sia di inquinanti sia di CO2, e l’ecobonus rappresenta un’occasione da cogliere per accelerare questo processo anche nella nostra città. E in questo processo il Comune può – e deve – dare il suo contributo.