Coronavirus, l’Ordine dei Medici ai cittadini: “Impegniamoci a non lasciare indietro nessuno”

Da una settimana si è manifestata in Lombardia l’infezione da coronavirus (COVID 19). Un’infezione virale nuova, che stiamo imparando rapidamente a conoscere e che ha mutato in pochi giorni le nostre abitudini quotidiane.

Lo sforzo delle autorità nazionali, regionali, locali è volto ad impedire la diffusione del contagio.

La situazione non va drammatizzata ma neppure sottovalutata. Va evitato il panico e vanno seguite le indicazioni, di continuo aggiornate, delle autorità sanitarie. Soprattutto non è il momento delle polemiche.

«A che punto siamo? Stiamo esagerando noi sistema salute e i media?  Penso – e non nego che possa trattarsi di una reazione emozionale – che stiamo contribuendo ad amplificare una situazione che molti esperti, non tutti per il vero, continuano a ridimensionare – sottolinea il presidente dell’Ordine dei Medici di Brescia, dottor Ottavio Di Stefano – I dati non ci aiutano e sono in continua evoluzione, e vi sono nuove indicazioni sulla presa in carico dei sospetti infetti e dei contatti di caso».

L’Ordine sta mantenendo un canale diretto con i medici e la cittadinanza attraverso il sito web www.ordinemedici.brescia.it, la pagina Facebook e le newsletter dedicate agli iscritti, che riportano in tempo reale gli ultimi aggiornamenti.

«Andiamo avanti – prosegue il presidente dell’Ordine – Ci viene richiesto un impegno eccezionale ed è certo che partiamo da situazioni di disagio serio, ma questo nostro lavoro spesso ha richiesto di superare i limiti dell’insufficienza delle risorse di cui disponiamo. E lo abbiamo fatto per loro, i nostri malati o timorosi presunti tali. Lo faremo anche in queste settimane. Ne sono certo. Risponderemo come sempre, noi medici, e tutti gli operatori della salute, oggi diventati improvvisamente insostituibili, cui tutti si affidano».

Da oggi è attivo un indirizzo dell’Ordine dedicatomedicivolontaricoronavirus@ordinemedici.brescia.it – dove chi lo desidera – sia medici in attività che medici in quiescenza – può dare la propria disponibilità ad un impegno professionale volontario (basta indicare specialità, nome e cognome, che servono anche come risposta di consenso). Se necessario l’Ordine provvederà a ricontattare i medici che hanno offerto la disponibilità, per affrontare eventuali situazioni critiche collegate alla diffusione del Coronavirus.

«Nelle difficoltà si misura il valore delle persone e delle organizzazioni – ricorda Gianpaolo Balestrieri, consigliere dell’Ordine e direttore di BresciaMedica – Siamo certi che agli sforzi degli operatori (medici, infermieri, personale) si affiancherà il senso di responsabilità civile così radicato nella tradizione bresciana. Nessuno sarà dimenticato o lasciato solo. Soprattutto i più fragili tra noi avranno tutta l’attenzione che è loro dovuta».

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