Scuola e comunità uniti in nome di Unicef
È partito da Bagolino il percorso di visita alle Scuole amiche di Unicef da parte dell’apposita commissione
«Quando la scuola è perfettamente inserita nella comunità, nascono esempi virtuosi, che consentono ai bambini ed agli adolescenti di avviare un vero percorso di cittadinanza». Così Slai Gardini, referente per il comitato provinciale di Unicef Brescia del progetto Scuole amiche, sintetizza la bellissima giornata trascorsa a Bagolino, il 13 febbraio, che ha visto protagonisti gli studenti della scuola primaria e secondaria insieme a tutto il paese.
Da Bagolino è partito così il percorso di visita della Commissione Unicef, composta da Gardini, Maria Grazia Prandini e Annina Laffranchi, alle 28 Scuole amiche di Unicef, che, nel corso dell’anno hanno avviato e sviluppato progetti dedicati alla conoscenza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. La A Bagolino è stata organizzata una vera e propria giornata di festa, per far vivere ai bambini ed ai ragazzi la tradizione del Carnevale in un clima di serenità, armonia e sicurezza. L’intero paese si è mobilitato per l’occasione: dai neonati ed i piccoli della scuola dell’infanzia ai nonni e bisnonni, compresi gli ospiti della Casa di riposo. Le insegnanti della classe V elementare hanno invitato per l’occasione anche gli studenti delle quinte dei Comuni dell’Istituto comprensivo di Bagolino, per sigillare con loro un gemellaggio, così che nei bambini maturi l’importante valore dell’accoglienza, della condivisione e dello scambio reciproco di idee e percorsi. Durante la mattinata si sono susseguite importanti iniziative che hanno visto protagonisti attivi tutti gli alunni del paese. I piccoli dell’asilo si sono recati nel centro storico perfettamente allineati e con le loro manine stringevano una lunga corda dalla quale non si sono mai staccati, se non per cantare e danzare nella piazza principale. In questo modo le loro maestre si sono assicurate che nessuno si smarrisse. Tutti gli alunni delle scuole medie inizialmente hanno partecipato ad una conferenza sugli strumenti musicali caratteristici del Carnevale bagosso: chitarra, violino, basso e mandolino, che fin dai tempi antichi venivano realizzati dai liutai del posto. Questa sapiente arte si è tramandata fino ai nostri giorni e Lorenzo Pelizzari e Idalgo Salvadori, due liutai del paese, hanno ben spiegato ai ragazzi l’importanza della musica nel Carnevale ed hanno mostrato gli strumenti da loro realizzati, tra cui due preziose chitarre a battente. È intervenuto nella discussione anche Nerio Richiedei, che ha ben delineato l’evolversi della festa nei secoli, precisandone le antiche origini, sicuramente antecedenti il 1500. Alcuni ragazzi hanno suonato con i musicisti la canzone “Rose e fiori”, mentre gli altri compagni cantavano e battevano le mani festosamente.
Alle 9,20, puntualissima, è giunta la commissione di Scuola amica, accolta da tutti gli alunni vestiti con gli abiti tradizionali del Carnevale: la Ecia ed il Ceviol. I ragazzi di III A hanno recitato la poesia dialettale “El Carnaal”, subito seguita da una doverosa traduzione in italiano. Mentre i ragazzi si preparavano a scendere in paese (indossando gli “sgalber” e recuperando gli oggetti scelti per la mascherata), la commissione Unicef con il vicepreside Ghidinelli ed una piccola rappresentanza di alunni si sono recati alla scuola primaria, per salutare gli studenti di Bagolino e dei paesi vicini, che si stavano conoscendo, gustandosi una buona merenda. Successivamente ci si è trasferiti lungo la via principale del paese, dove più di 140 persone si sono rese disponibili per far rivivere gli antichi mestieri di montagna ormai scomparsi (lavorazione del legno, del latte/formaggio, ricamo, telaio, cappelli/scialli di Carnevale) e per allietare la mattinata con le maschere del posto.
Gli studenti hanno molto apprezzato queste rappresentazioni ed i ragazzi di III A media, a turno, spiegavano alla commissione Unicef le curiosità storiche su Bagolino, nonché le varie attività che i figuranti-volontari stavano riproponendo. Ad esempio, hanno approfondito il discorso sulla produzione del formaggio Bagòss e dei fioricc, il lavoro dei taglialegna ed in particolare la Soenda, il trasporto dei tronchi dalla cima dei monti a fondovalle. Hanno anche fornito chiarimenti sul disastroso incendio che, nel 1779, devastò impietosamente il borgo. Verso le 11,30, i bambini ed i ragazzi si sono radunati nella piazza centrale, attesi dai suonatori di Carnevale e dal capo-ballerini, Giovita Scalvini. In un clima di festa e gioia profonda, si sono dedicati ai balli ed alle mascherate tradizionali, ammirati da un nutrito gruppo di spettatori. «L’obiettivo della manifestazione – spiega l’insegnante Guendalina Pellizzari, referente di Scuola amica per l’IC Bagolino – era proprio quello di rinsaldare nei giovani l’attaccamento alle proprie radici, di approfondire la conoscenza della festa del Carnevale, così preziosa per la comunità di Bagolino, così che, apprezzandone pienamente tutte le sfumature, possano viverla responsabilmente, assumendo comportamenti corretti e condividendo esperienze che creino interdipendenza positiva». Quando alle 13 gli alunni sono tornati a casa, concluso l’orario scolastico, la classe III A media ha invitato a pranzo la commissione Unicef di Scuola amica, per condividere un ulteriore momento di dialogo, orgogliosi di aver mostrato una loro tradizione così significativa, che desideriamo tutelare e vivere in pienezza anche da adulti. Per gli alunni della classe V primaria, invece, la giornata si è conclusa nel pomeriggio, per dar modo alle classi gemellate di approfondire la conoscenza reciproca e di divertirsi insieme. «È stata una mattinata piacevolissima – conclude Pellizzari – che rimarrà nel cuore di tutti».