Mais, Rolfi: produzioni in calo, attuare velocemente piano nazionale

“Il costante calo della produzione nazionale di mais è motivo di preoccupazione. Bisogna attuare con determinazione e celerità le indicazioni del piano nazionale”. Lo ha dichiarato Fabio Rolfi, assessore regionale all’Agricoltura, presentando i dati 2019 relativi alla coltivazione di mais e Lombardia.

“Il mais – ha proseguito l’assessore – è una coltura fondamentale per il comparto agricolo e zootecnico italiano, pensiamo per esempio ai disciplinari delle Dop per le quali è necessario garantire una soglia minima di alimentazione di provenienza territoriale. Se non invertiamo la tendenza in atto si rischia anche la tenuta del sistema dei prodotti tutelati”.

Un piano per rilanciare produttività e reddito

Il piano nazionale che a breve sarà oggetto di valutazione da parte della commissione politiche agricole degli assessori regionali all’Agricoltura contiene indicazioni per il rilancio della produttività e della redditività ed è frutto di un lavoro congiunto sotto il profilo tecnico tra gli esperti della filiera, del ministero e delle regioni. “È necessario tradurlo in strumenti di programmazione in grado di aiutare le aziende a superare le criticità che oggi rendono questa filiera fragile e non competitiva con il mais di importazione. Pensiamo al problema dell’acqua che deve essere garantita nella quantità e modalità giusta, anche per evitare il rischio aflatossina. Su questo tema diventa cruciale strutturare misure di sostegno per sistemi di irrigazione in grado di utilizzare meglio l’acqua, come ad esempio la sub-irrigazione, coniugandola magari con la fertirrigazione, in grado di migliorare le rese sia in termini quantitativi che qualitativi”.

Nuove tecniche di ingegneria delle piante, Lombardia pronta a avviare sperimentazione

Rolfi ha toccato anche il tema dell’innovazione genetica sostenendo come “il nostro paese debba essere in prima fila nell’impegno a supporto delle New Breeding Techniques. Ho scritto lo scorso ottobre al ministro Bellanova per dire che la Lombardia è pronta ad avviare le sperimentazioni a campo aperto, non appena si sarà chiarita dal punto di vista normativo la totale distinzione rispetto agli Ogm. L’esigenza è condivisa dal mondo agricolo; non possiamo chiudere la porta alle innovazioni a fronte dei cambiamenti climatici e ambientali soprattutto grazie ai progressi della ricerca che oggi offrono prodotti diversi dagli ogm in grado quindi di salvaguardare la biodiversità e la distintività del prodotto agricolo italiano”.

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