Peste Suina, subito etichetta per tutelare cittadini e aziende: Brescia prima provincia in Italia con 1,4 milioni di suini

Serve dare immediatamente il via libera all’obbligo dell’etichettatura d’origine sui derivati della carne suina, per garantire la trasparenza e la rintracciabilità di fronte agli allarmi sanitari che si moltiplicano con la globalizzazione degli scambi. Coldiretti commenta positivamente il maxi sequestro della guardia di Finanza di Padova, con la collaborazione dell’Asl, di 10 tonnellate di carni suine provenienti dalla Cina attraverso il porto di Rotterdam, potenzialmente pericoloso per la diffusione della peste suina.

“Sotto accusa c’è il sistema di controllo dell’Unione Europea – interviene Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Brescia e nazionale – con frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale pericoloso ai confini olandesi ma anche i ritardi a livello nazionale, causati da una burocrazia che non comprende l’urgenza di tracciare gli alimenti che arrivano ai consumatori in una situazione in cui l’Italia importa ogni anno dall’estero circa 1 miliardo di chili di carni suine fresche e  congelate”. Il presidente Prandini auspica la rapida entrata in vigore del decreto che introduce l’indicazione della provenienza per le carni suine trasformate, dopo l’intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni.

Un provvedimento fondamentale anche per la tutela del comparto suinicolo bresciano, storicamente protagonista del mercato nazionale per numeri, eccellenza e garanzia di qualità, dove la maggior parte della produzione è destinata a trasformarsi in due  DOP di eccellenza quali Prosciutto di Parma DOP e Prosciutto di San Daniele. Con 1.383.936 capi allevati, la provincia di Brescia si conferma infatti al vertice nazionale degli allevamenti di suini, all’interno di un contesto lombardo che vale il 50% della produzione italiana. Ai dati di Regione Lombardia si uniscono quelli dell’ultima Annata Agraria di Coldiretti Brescia, che fotografa un settore chiave per l’economia agricola provinciale. Se nel 2019 i diversi comparti zootecnici bresciani continuano a rappresentare circa il 90% della Produzione Lorda Vendibile complessiva, la carne suina ne rappresenta il 16,2%, toccando quota 211.746.500 milioni di euro, sempre nelle proiezioni di Coldiretti Brescia relative al 2019, confermando la sua netta importanza in termini economici e occupazionali.

L’attesa misura nazionale è dunque vitale per il comparto e per la salute dei cittadini, in quanto prevede – spiega Coldiretti – che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le informazioni relative a: Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali); Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali); Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali). Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: Origine: (nome del paese). La dicitura “100% italiano” è utilizzabile solo quando ricorrano le condizioni del presente comma e la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia.  Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue ed extra UE”.

Il via libera all’obbligo dell’etichettatura d’origine su tutti i salumi tutela un settore nazionale, che vale secondo la Coldiretti 20 miliardi di euro ed è atteso dal 93% degli italiani, che ritengono importante conoscere l’origine degli alimenti e dire finalmente basta all’inganno di prosciutti e salami fatti con carne straniera ma spacciati per Made in Italy, secondo la consultazione on line del Ministero delle Politiche Agricole. L’Italia, leader europeo nella trasparenza e nella qualità, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie. Un impegno portato avanti da Coldiretti in qualità di capofila nella raccolta di 1,1 milioni di firme di cittadini europei per chiedere alla Commissione Ue di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti con la petizione europea “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo), promossa insieme ad altre organizzazioni europee.

La peste suina africana – ricorda Coldiretti – è una malattia virale contagiosa che colpisce suini e cinghiali. Questo virus può essere trasmesso facilmente da un animale all’altro attraverso stretti contatti tra individui, o con attrezzature contaminate (camion e mezzi con cui vengono trasportati gli animali, stivali, ecc.) o attraverso resti di cibo che trasportano il virus e abbandonati dall’uomo. Considerata dunque la facilità di trasmissione – conclude Coldiretti – il rischio che il contagio possa essere esteso agli allevamenti italiani rappresenterebbe un gravissimo danno.

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