Settore edile, preoccupa il progressivo invecchiamento anagrafico
Allarma il sistema del costruito e la Cassa Edile di Brescia il progressivo invecchiamento anagrafico delle maestranze del settore edile. In Italia, la maggior parte dei lavoratori del comparto ha tra i 35 e i 55 anni, dato che attesta una forte disparità tra gli occupati junior e senior. In questo range rientra anche Brescia: l’età media degli operai si attesta sopra i 40 anni, ma le imprese del territorio continuano a ricercare figure giovani, capaci di gestire con dimestichezza le nuove tecnologie introdotte nel settore ormai da diversi anni. “Mancano le professionalità moderne richieste dal comparto, che preme per un sempre più urgente rinnovamento in chiave digital” precisa il presidente di Cassa Edile Raffaele Collicelli.
“Le aziende continuano a domandare maestranze specializzate e aggiornate, che abbiano familiarità con il Bim e sappiano applicare le potenzialità informatiche ai processi di pianificazione, progettazione e gestione dei cantieri”.
Il recente rapporto Excelsior sulla provincia di Brescia evidenzia che negli ultimi mesi, nel nostro territorio, su un totale di 28.160 assunzioni, oltre l’8,5% è nel comparto del costruito. Sempre ad attestare le opportunità di impiego nel settore bresciano, i dati della Camera di Commercio di Brescia riportano che nei mesi da settembre a novembre 2019, su un totale di oltre 12.600 nuovi assunti, circa un quinto ha trovato lavoro nel settore delle costruzioni. A livello regionale i dati Unioncamere raccolti dal sistema informativo per l’occupazione e la formazione Excelsior, realizzato in collaborazione con Anpal (Agenzia nazionale politiche attive del lavoro), testimoniano che in Lombardia è alta la richiesta di operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici, ma l’offerta di posti di lavoro non alletta le nuove generazioni, impegnate a fronteggiarsi per i pochi posti disponibili in altri settori professionali. Difficile, quindi, reperire giovani maestranze, sia per mancanza di candidati, sia per un’inadeguata preparazione degli stessi.
In territorio bresciano, secondo i dati Cape, dall’ottobre 2018 al settembre di quest’anno, di tutti gli operai impiegati in imprese edili, oltre 2.500 sono quelli fino ai 30 anni, numero che sta superando i 2.800 in questi ultimi mesi del 2019. Argomenta Ibrahima Niane, vicepresidente di Cassa Edile, illustrando la situazione in territorio bresciano: “Dati che fanno sperare in un possibile futuro svecchiamento del settore, anche se, sul totale degli occupati bresciani, quest’anno si registra un lieve calo dei lavoratori under 31, passati dal 14,91% nel 2018 al 14,75% nel 2019”. Raffrontando i dati Cape di questi ultimi due anni, infatti, nonostante sia contenuto il decremento del numero degli operai bresciani tra i 31 e i 50 anni rispetto al 2018, aumentano in modo considerevole quelli over 50, passati da 4.799 a 5.425. Eppure, le previsioni Excelsior sulle possibilità di inserimento lavorativo nel comparto del costruito dovrebbero invogliare i giovani a intraprendere percorsi formativi a indirizzo edile: in Lombardia tra novembre 2019 e gennaio 2020 il settore impiegherà circa 19.260 lavoratori in tutta la regione. Delle entrate di novembre Excelsior stima che più del 96% ha ottenuto un contratto come dipendente, con assunzioni a tempo indeterminato, determinato o apprendistato. Resta, dunque, aperta una riflessione sul perché le nuove generazioni non si avvicinino più al settore edile, che è non solo tra i principali protagonisti di un’evoluzione tecnologica che crea percorsi professionali nuovi e stimolanti, ma è tra le poche realtà ad offrire posti di lavoro sicuri e ben retribuiti.