Il Carmine e le antiche vie dell’eros
Spettacolo itinerante nel Quartiere del Carmine sabato 29 giugno 2019 e sabato 20 luglio 2019.
Nell’ambito del progetto Prossima Fermata 900 – finanziato da Regione Lombardia tramite l’avviso pubblico per la valorizzazione turistico-culturale della Lombardia (asse III POR FESR 2014-2020) – e coordinato da Residenza IDRA, Teatro in-folio presenta Il Carmine e le Antiche Vie dell’Eros spettacolo itinerante nel quartiere del Carmine scritto e ideato dall’attrice Jessica Leonello.
Il progetto Prossima Fermata 900 nasce da un attento studio sul patrimonio del Novecento come tratto distintivo dell’offerta culturale e turistica di Brescia e le eredità immateriali come fonti privilegiate per raccontare il passato prossimo del territorio.
La seconda idea-guida del progetto consiste nella convinzione che il patrimonio immateriale sia l’eredità in grado di raccontare e “far parlare” il Novecento – che questo grande capitolo di storia possa e debba essere narrata con le opere e le voci delle persone che lo hanno vissuto e che hanno contribuito a farlo. In tal modo, pensiamo che l’idea di “patrimonio immateriale” possa essere restituita al suo significato più profondo, cioè alla volontà non di costituire una riserva di
contenuti, magari curiosi, da inventariare a margine della “Storia con la ‘s’ maiuscola”, ma come quei materiali che permettono anche di illuminare i processi storici a partire dal punto di vista degli attori: il saper fare di artigiani e tecnici, i ricordi delle persone e le varie “memorie” – private e collettive, fotografiche o audiovisive – che permettono di restituire la pluralità e la profondità della vita sociale.
In questo contesto e seguendo questa prospettiva Jessica Leonello, che già si era cimentata nel narrare attraverso il teatro i fenomeni di rigenerazione urbana con il suo spettacolo Nuovo Eden, decide di affrontare il quartiere del Carmine attraverso un percorso performativo itinerante che ne permetterà la riscoperta ai bresciani e la rivelazione ai turisti.
L’itinerario, con partenza dal Caffè letterario Primo Piano, vuole riportare alla luce e far scoprire agli spettatori sia i luoghi, sia alcune delle storie e delle persone protagonisti di quello che era il Carmine a luci rosse.
Alla base della costruzione del percorso di cui fruiranno gli spettatori, c’è una ricerca sociologica, antropologica e urbanistica, realizzata dalla stessa Leonello in collaborazione con la Fondazione Micheletti, mirata a far emergere da un lato le storie degli abitanti del quartiere, che con le loro testimonianze private hanno contribuito a comporre la storia ufficiale di un quartiere aggiungendole nuovi significati, dall’altro la storia di alcuni edifici del quartiere che nel corso degli
ultimi anni hanno subito sia una riqualificazione che un vero e proprio cambio di destinazione.
Il quartiere del Carmine di Brescia, nato come luogo di traffici e di commerci, di produzione artigianale e industriale, è sempre stato caratterizzato da una variopinta presenza di persone e luoghi che lo hanno vissuto e attraversato. Intorno agli anni ‘70 era il cuore a luci rosse della città: travestiti, prostitute, trans, cinema a luci rosse. I protagonisti di questa storia, erano innanzitutto abitanti del quartiere e come tali si comportavano: non dobbiamo pensarlo come un posto
degradato, ma come un luogo in cui alcuni dei lavoratori erano dei sex workers, ma in primis, appunto, abitanti e per questo si muovevano, anche di giorno, nel tessuto sociale, con rispetto e disinvoltura.
I racconti più popolari narrano di una compresenza naturale e quotidiana tra le prostitute e tutti gli altri abitanti del quartiere, tanto che le prostitute venivano chiamate zie. Spesso davano un occhio in più ai bambini, erano l’eco di quanto accadeva in zona e una mano in più per il controllo sociale.
Poi ci sono state vere e proprie “avanguardie” storiche, come la casa della bambole, in vicolo Rossovera: una casa di appuntamenti in cui passavano i clienti e gli amici delle prostitute e soprattutto dei trans.
Infine i cinema a luci rosse.
Quello che oggi vediamo, è un quartiere multietnico, di recente riqualificato a livello urbanistico e culturale: una zona in cui le attività artigianali hanno per lo più chiuso, sotto il peso della grande distribuzione, in cui però sono risorte alcune botteghe di giovani artisti, artigiani e ristoratori che hanno dato un volto nuovo al quartiere. Un luogo caratterizzato da una densa presenza di immigrati e delle loro attività, che è stato a lungo – fino ai primi anni 2000- noto per essere
quartiere malfamato e pericoloso e che oggi è diventato il cuore della cultura underground e indipendente e della movida. Sopravvivono gli ultimi trans e prostitute che lavorano in orario diurno e alcune vivono in quartiere. La storia inizia ad essere raccontata senza vergogna.
Il Carmine e Le Antiche Vie dell’Eros sarà un percorso che alternerà performance live degli attori (Gianluca De Col e la stessa Jessica Leonello), una drammaturgia in cuffia (curata da Nicola Zambelli) che accompagnerà gli spettatori negli spostamenti e una mostra fotografica ad opera di di Armando Borno che documenta la vita all’interno della Casa delle Bambole negli anni ‘70: gli spettatori si immergeranno a tutto tondo in un’atmosfera che rievocherà, sia a livello narrativo che emotivo, la storia a luci rosse del Carmine, per cercare di cogliere la complessità stessa del quartiere, di cui le luci rosse erano solo una parte, per intravedere il forte cambiamento storicourbanistico che hanno subito i luoghi, per immaginare suoni e voci di una città che appartenevano a non troppo tempo fa e che ne riecheggiavano la fama non solo in provincia.
Il percorso è realizzato in collaborazione con: Cinema Nuovo Eden, Caffè Letterario Primo Piano, Progetto Tangram, Bar Aquila Nera.