I gestori del gioco online contro il riciclaggio di denaro e le frodi on-line

Le piattaforme di gioco online hanno vissuto in poco più di 10 anni uno sviluppo enorme, vedendo aumentare in maniera esponenziale il volume del giro d’affari e il numero degli utenti iscritti. In maniera parallela alla crecita del settore, le istituzioni di livello nazionale ed Europeo si sono impegnate per garantire agli utenti massima trasparenza e affidabilità da parte dei concessionari allo scopo di tutelare i giocatori da eventuali frodi. Oggi in Italia, grazie ai controlli stringenti da parte della Società informatica Sogei (controllata direttamente dal Ministero di Economia e Finanza), le possibilità che le piattaforme di gioco online mettano in atto politiche lesive dei diritti dei consumatori sono praticamente azzerate. Per ottenere la licenza, infatti, gli operatori devono rispettare criteri ben definiti, pena la revoca della licenza. Sogei monitora inoltre tutte le giocate e pertanto, a meno che i clienti non si rivolgano a operatori non autorizzati e illegali, le piattaforme di gioco rappresentano un ambiente sicuro e controllato.

I rischi maggiori sono invece quelli connessi alle frodi da parte degli utenti ai danni degli altri giocatori o addirittura ai danni dello Stato attraverso sistemi di riciclaggio di denaro sporco. In che modo?

 

Chip Dumping: partite pilotate per trasferire denaro illecito

Prendendo a esempio la più autorevole piattaforma di gambling e giochi da casinò, osserviamo che le “famiglie” di giochi sono due: quelli dall’esito causale (come le slot machine) e quelli definiti “di abilità”, in cui non si tenta la sorte ma si sfidano avversari reali seduti – per così dire – all’altro capo dello schermo.

Con la collaborazione di uno o più complici, è possibile perciò sfidarsi on-line e pilotare o truccare l’esito di una partita. Ma a che scopo? Nella maggior parte dei casi, per consentire il passaggio di denaro illecito da un utente all’altro (al netto della commissione richiesta dall’operatore di gioco) senza che nessuno abbia nulla da obiettare, quindi in maniera del tutto legale. In altre parole: per riciclare denaro sporco.

Il fenomeno è talmente noto e diffuso da avere anche un nome specifico: chip-dumping, ovvero “trasferimento di chip”, di denaro.

Stanare questo tipo di azioni criminali è particolarmente complicato perché, apparentemente, i giocatori non stanno commettendo alcun reato. La partita si svolge in maniera del tutto regolare e non vi è traccia di un preventivo accordo preso da parte degli utenti. Solo monitorando nel lungo periodo le “mosse” dei giocatori e le loro azioni sulle piattaforme on-line, nonché la media delle loro vittorie e sconfitte, è possibile ricavare dei dati utili ad aprire delle indagini. Ma il terreno, come si può immaginare, è abbastanza scivoloso.

 

Multi-accounting: registrazioni con più alias per ottenere vittorie facili

Più semplice da verificare e quindi meno sempre meno diffuso è invece il fenomeno del multi-accounting, ovvero della registrazione con più alias ad una stessa piattaforma online allo scopo di occupare più posti ai tavoli virtuali e ottenere più facili vittorie. In passato, bastava utilizzare i documenti dei familiari per aprire più conti gioco controllati in realtà dalla stessa persona. Quest’ultima, in seguito, accedeva con l’ausilio di più computer alla piattaforma e giocava illegalmente con alias multipli, ostacolando gli utenti reali.

Oggi i maggiori controlli e le verifiche stringenti sugli IP di provenienza dei giocatori rendono estremamente difficile questa pratica.

Cosa dice la Legge italiana

La Legge italiana è molto avanti rispetto a queste tematiche. Basti pensare che, dopo la pubblicazione della V Direttiva Europea in materia di riciclaggio di denaro, l’Italia non ha avuto nemmeno bisogno di aggiornare la legge già in vigore, visto che soddisfaceva in pieno quanto richiesto dall’Unione Europea. La normativa italiana, in linea con le richieste europee, obbliga gli operatori del gioco a distanza ad adottare procedure e sistemi di controllo volti a ostacolare le pratiche di riciclaggio di denaro sporco. È pertanto necessario adocchiare e vigilare sui conti gioco con maggiori passaggi di denaro o con una concentrazione di vincite distante dalla media. Nei casi di conti gioco anomali o sospetti, devono inoltre verificare frequenza e tipologia di ricarica. Non possono poi consentire che le ricariche dei conti gioco online avvengano con strumenti non tracciabili o non verificati. E infine, sono tenuti a conservare in archivio per 10 anni tutti gli IP utilizzati da uno stesso giocatore.

Vediamo perciò come queste disposizioni siano in linea con quanto previsto dalla V Direttiva Europea del 2018, che in sintesi prevede:

  • trasparenza nelle informazioni sui titolari dei conti gioco
  • attenzione alle carte prepagate e alle valute virtuali
  • facilità di comunicazione e scambio dati con le autorità di informazione finanziaria

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