Le mummie egizie in mostra al Museo di Scienze Naturali

Il Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia torna a proporsi all’attenzione della città e dei suoi visitatori con una importante novità: Sabato 15 dicembre si inaugura nella struttura di via Ozanam un nuovo percorso espositivo, tutto dedicato alla  collezione di mummie egizie qui conservata. 

Si tratta di un momento fortemente significativo, punto di arrivo di un sofisticato progetto di ricerca nato nel 2012 da un’idea del responsabile del Museo bresciano,  Paolo Schirolli, e di Sabina Malgora, direttore del Mummy Project, e insieme punto di partenza per un rilancio di questa istituzione cittadina.

Per la prima volta nel panorama museale italiano, la ricerca scientifica multidisciplinare è protagonista e diventa la chiave di lettura di una esposizione che porta alla luce e illustra al pubblico una collezione di mummie inedita, per anni custodita come un tesoro nei depositi del Museo.

Nei secoli scorsi la camera delle meraviglie custodiva il sapere attraverso variegate collezioni di oggetti di varia natura, caratterizzati dall’idea di straordinarietà, provenienti anche da paesi lontani, acquistati durante i Grand Tours  dell’Ottocento o nei mercati antiquari. Oggi la moderna camera delle meraviglie è costituita dalla ricerca multidisciplinare, che attraverso nuovi strumenti di indagine – quali TC, analisi chimiche, fisiche, mediche ed antropologiche – e un rigoroso protocollo permette di recuperare informazioni preziose sui reperti e di trasmetterle ai visitatori.

La collezione di mummie del Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia fu ritrovata nel 1996 dal dott. Paolo Schirolli, allora giovane conservatore, durante il lavoro di inventariazione e catalogazione di tutti i reperti relativi alle Scienze della Terra.

Le mummie, donate al Comune tra la seconda metà dell’Ottocento e gli inizi del Novecento da privati (tra cui l’Avv. Achille Cortesi e la sua famiglia e la «Sig.ra E. Reiss vedova Guglielmo Reiss, Consigliere di Governo, Villeggiante alla Villa Leone di Salò») furono schedate e sottoposte a restauro nel 2003/2004 e nel 2012 sono entrate in un progetto di ricerca del Mummy Project finalizzato allo studio e all’esposizione. La donazione da collezioni private anziché il recupero da scavi lascia ancora incertezze sull’esatto sito di provenienza

Il percorso che si inaugura il prossimo 15 dicembre presenta ed illustra tutte le mummie della collezione del museo, costituita da 27 reperti organici, zoologici e antropologici, di provenienza egizia. Si tratta di tredici mummie di animali: sette gatti, due coccodrilli, due falchi, un serpente e una pseudomummia simile ad una di cane; un involto con fibre vegetali; tre teste umane e dieci frammenti di mummie umane di cui tre mani, tre piedi, una tibia-fibula, un frammento di bende e due pacchetti di frammenti ossei e dita.

Il percorso è stato studiato in una affascinante cornice, dove video, pannelli e immagini accompagneranno i visitatori in un viaggio alla scoperta delle mummie, indagate con autopsie virtuali e moderne tecniche di analisi, per rivelare chi e cosa si cela sotto le bende, per ammirare la vita e l’ambiente in cui sono vissute, perché e come sono state mummificate, ma anche per scoprire le diverse scienze coinvolte e il lavoro svolto dai ricercatori.

Le mummie sono sempre state al centro dell’attenzione, considerate oggetti curiosi da acquistare, curative così da essere polverizzate per curare dal raffreddore all’impotenza, sbendate per recuperare oggetti preziosi, bruciate come combustibile, studiate ed indagate con vere e proprie autopsie fino ad arrivare alle ricerche più avanzate con raggi X e TC.

Con mummia si indica un corpo, umano o animale, sia sottoposto ad un intervento di conservazione artificiale, sia conservato per motivi climatici o microclimatici: ad esempio la disidratazione per condizioni di aridità, il congelamento per gelo intenso, la corificazione per carenza di ossigeno. La parola mummia deriva dal bitume usato per l’imbalsamazione chiamato moumia.

Le mummie sono capsule del tempo, veri e propri musei biologici, un dono per antropologi ed egittologi. Prima di essere reperti, le mummie sono persone, testimoni silenziosi di un tempo lontano e custodi di numerosissime e preziose informazioni. Esse raccontano un mondo vero e tangibile, dove si affrontano problemi sociali, politici ed economici: una quotidiana realtà,  spesso diversa da quella stabile e perfetta rappresentata nei bassorilievi e nelle iscrizioni delle tombe, dei templi, nei testi religiosi e funerari dei papiri.

L’esposizione è corredata di catalogo, a cura di Sabina Malgora, con saggi dei massimi specialisti del settore, tra cui:

 

Lidija McKnight, Ricercatore associato, School of Earth and Environmental Sciences, Faculty of Science and Engineering, University of Manchester (UK)

Jonathan P. Elias, PhD, Direttore dell’Akhmim Mummy Studies Consortium della Pennsylvania (USA)

Chantal Milani, DMD, MSc, Antropologo e Odontontolo Forense, Ufficiale Ris.Sel. dell’ Arma dei Carabinieri, attualmente in servizio presso il Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) di Roma.

Carter Lupton, Curatore Emerito – Archaeologia, Milwaukee Public Museum (USA)

Robert D. Loynes, KNH Center for Biomedical Egyptology, University of Manchester (UK)

Paolo Schirolli, PhD, Responsabile del Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia e Conservatore della Sezione di Scienze della Terra

 

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